Regioni, Province e Comuni scendono in campo per tutelare il potere d'acquisto dei loro cittadini. Negli ultimi mesi si sono moltiplicati gli accordi tra le amministrazioni locali e le associazioni degli artigiani del cibo con commercianti e catene della distribuzione moderna.
Obiettivo comune: rilanciare i consumi. Come? Offrendo panieri di prodotti alimentari a tariffe scontate o impegnandosi a mantenere inalterati i listini di vendita.
L'operazione «prezzi bloccati» in botteghe e supermercati durerà fino al 31 agosto in Liguria, Marche, ma anche a Ravenna e provincia.
Vale invece per tutto il 2008 e in oltre 13mila punti vendita di tutta Italia l'iniziativa contro il carovita avviata da Federdistribuzione (l'associazione della grande distribuzione organizzata).
Le insegne di super e ipermercati si sono impegnate a inserire nelle loro promozioni almeno uno dei prodotti più "pesanti" per il budget familiare e più colpiti dal rialzo dei prezzi, dal latte al caffè, dall'olio extravergine di oliva all'acqua minerale, dal detersivo alla carta igienica.
Risparmio calcolato sul budget familiare, a parità di acquisti: dal 10 al 40 per cento.
Ma è a fine mese che fare la spesa dal bottegaio sottocasa all'ipermercato o al mercatino rionale
costa di meno.
Per combattere la sindrome della quarta settimana, in molte zone d'Italia sono state lanciate operazioni promozionali specifiche riservate a questo periodo.
A Crotone e provincia, dal 23 al 30 di ogni mese, negozi e supermercati tagliano del 10-20% i prezzi di acqua minerale, carne, pasta, omogeneizzati, pane, latte, merendine, biscotti, olio, pelati e passate di pomodoro, detersivi e pannolini.
A Pisa sconti minimi del 20% su un paniere composto da frutta, verdura, carne e pane ma solo nell'ultima settimana del mese.
Infine a Torino, la quarta settimana del mese i macellai applicano uno sconto del 10% alla carne di vitello piemontese, vendendola a 8 euro al chilogrammo. (M. S.)